Origine dell'antipasto, ovvero la portata più golosa che c'è

La linea di prodotti Sapori Sinceri offre un’ampia e colorata scelta di antipasti freschi e sfiziosi, particolarmente adatti ad aprire le cene di queste calde sere d’estate.
Si va dai carciofini trifolati, ai funghetti sott’olio, dalle cipolle in agrodolce, ai capperi in aceto di vino, fino ai golosissimi peperoncini ripieni di tonno o formaggio.


Insomma, acquolina in bocca assicurata!
In effetti, l’antipasto è probabilmente la pietanza più sfiziosa che ci sia, oltre che la più divertente da preparare.


L’usanza di aprire i pasti con qualcosa di particolarmente stuzzicante ha radici molto antiche.
Proviene infatti dalle tavole ricche dell’antica Roma, dove i commensali erano soliti introdurre le loro abbondantissime cene con il cosiddetto “gustatio”: un “ante-paestum” (in latino, prima del pasto), appunto, a base di cibi sfiziosi e di facile preparazione (ostriche, polpette di pesce, ortaggi e cruditè con salse a volontà, uova sode e molto altro) che servivano a preparare lo stomaco a ricevere le portate seguenti, che nelle case dei nobili erano particolarmente sostanziose.
L’usanza di aprire la cena con uova sode, per poi chiuderla con la frutta, soprattutto mele, era talmente diffusa che, sempre nel periodo romano, ha dato vita al modo di dire "ab ovo usque ad mala", (dall’uovo alle mele) per indicare il concetto “dall’inizio alla fine”.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, la consuetudine dell’antipasto cade momentaneamente in disuso, per lasciare il posto, nel periodo medievale, alla filosofia del “tutto in tavola”. I Signori dei Feudi, infatti, non concepivano il pasto in senso moderno, strutturato in portate successive, ma preferivano poter scegliere fra una serie di pietanze dai sapori diversi servite tutte assieme.
L’antipasto tuttavia torna in auge dal 1500, per arrivare fino ai giorni nostri.
A tal proposito la tradizione culinaria italiana ci offre moltissimi spunti. E’ infatti sulle tavole delle classi agiate e borghesi dell’Italia preunitaria che l’arte dell’antipasto si sviluppa di più: nelle zone di mare, ad esempio, il compito di precedere i pasti è stato solitamente assegnato a gamberetti, ricci o accompagnamenti a base di patè di tonno, olive, prezzemolo e limone.
Il Nord Italia sembra invece essere la zona nativa della tradizione di cominciare il pasto con i salumi.
Sebbene l'antipasto fosse diffuso principalmente fra le classi sociali più abbienti, è proprio dalla tradizione popolare italiana che derivano alcune delle ricette più diffuse al giorno d’oggi: dai già citati salumi, ai formaggi caserecci, dalle bruschette, alle olive ascolane, alle verdure in generale, che venivano messe sott’olio o sott’aceto per essere conservate più a lungo.
Insomma, una consuetudine che viene da molto lontano ma che non smette di ingolosirci e di stuzzicare la nostra creatività in cucina.
E’ proprio il caso di dire che con gli antipasti, l'appetito... vien mangiando!

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