Sarà un San Silvestro molto diverso dal solito, ma le tradizioni per salutare l'anno nuovo non cambiano. E in Italia le tradizioni più forti spesso sono quelle gastronomiche: alcune sono condivise in tutto il Belpaese, altre variano da zona a zona. Proviamo a fare un piccolo viaggio fra le regioni?
In tutta Italia, e non solo, nella notte del 31 dicembre è consuetudine mettere in tavola le lenticchie, come simbolo di prosperità per l'anno che sta per iniziare. Sembra che questa usanza risalga addirittura ai tempi dell'antica Roma e nasca dalla forma delle lenticchie, tondeggianti come le monete: un modo per augurare fortuna, non solo economica.
In alcune regioni italiane nella notte di San Silvestro si mangiano anche dei chicchi d'uva, una tradizione di origine spagnola da seguire allo scoccare della mezzanotte: come per tutti i riti scaramantici, la precisione è importante!
Anche per il classico cenone non mancano le tradizioni, con piatti che proprio non possono mancare. In Lombardia ad esempio il risotto è un classico, con il panettone a chiudere il menù.
In Piemonte non possono mancare il bollito classico o anche il pollo “alla marengo”, con gamberi e funghi. In Alto Adige si portano in tavola i canederli, ma anche la zuppa d'orzo, mentre dall'Emilia Romagna viene una tradizione che si è diffusa in tutta Italia: il cotechino, naturalmente accompagnato dalle lenticchie.
In Campania l'usanza vuole un cenone a base di pesce, con il capitone e il baccalà come piatti forti. Anche in Liguria la portata principale di San Silvestro viene dal mare: il classico è il “cappon magro”, e non si parla di volatili ma di pesce. In Puglia un piatto tipico è l'agnello con i lampascioni, mentre a fine pasto arrivano in tavola i classici dolci del periodo delle feste, le “cartellate”.
Tanti modi di festeggiare a tavola, un unico augurio: fortuna, serenità, prosperità.
